Tour de France 2018, Chris Froome scrive una lettera agli appassionati: “Vincere basandomi su una bugia sarebbe per me una sconfitta”
Chris Froome prova a spiegarsi alla vigilia del Tour de France 2018 con una lettera agli appassionati. Pubblicato su Le Monde (scelta peraltro abbastanza discutibile visto che i lettori di questo giornale non sono forse il pubblico più adatto, anche considerando che il sito del noto quotidiano non consente la visualizzazione completa degli articoli se non dietro pagamento) questo messaggio che il capitano di una Sky forse mai così forte ha voluto trasmettere arriva dopo una presentazione svoltasi ieri in cui è stato in larga parte fischiato.
L’obiettivo è chiaramente cercare di spiegarsi, anche se nel suo messaggio non rivela molto di quanto successo, esprimendo più che altro il suo disagio, facendo una veloce e poco approfondita panoramica degli eventi. Vi riportiamo qui di seguito la traduzione integrale della lettera pubblicata da Le Monde, riportata successivamente anche sul sito della squadra, quindi nella lingua originale in cui è stata redatta.
Domani inizia dalla Vandea il più grande evento annuale sportivo. Sono fiero di partire in questo Tour come il campione uscente e ovviamente lotterò durante per la maglia gialla. Ma riconosco anche che l’avvicinamento a questa corsa non è stato dei più facili. Per me, per gli organizzatori e per voi, appassionati di ciclismo e popolo francese che siete il cuore pulsante del Tour.
Un risultato anomalo dovuto alle mie cure per l’asma durante la scorsa Vuelta hanno fatto emergere alcune domande legittime (non di meno da parte mia). La decisione da parte dell’UCI, organo che governa il ciclismo, e dell’Agenzia Mondiale Antidoping ha confermato che non ho fatto niente di male. Spero che questo possa aiutare a togliere ogni ombra di dubbio, ma soprattutto consente a tutti noi di tracciare una linea che ci permette di concentrarsi nuovamente sulle corse.
Detto questo, riconosco che ci sono ambiti complessi che non possono essere placati solo in seguito ad una sentenza. So che il pubblico francese è equo ed imparziale. So che molti di voi non hanno potuto seguire i dettagli del caso, quindi voglio provare a mettere in linea i fatti in maniera semplice in modo che possiate arrivare a crearvi un vostro proprio giudizio.
Soffro di asma sin da quando sono piccolo e, come milioni di asmatici, uso un inalatore di salbutamolo per aiutarmi a gestire i sintomi. Verso la fine della Vuelta ho avuto un avvertito un aggravamento del mio asma e ho incrementato il numero di puff sotto consiglio medico. So esattamente quali siano le regole e quanti puff posso effettuare. So anche che sarò controllato alla fine di ogni tappa in cui indosso la maglia di leader – e infatti sono stato controllato 23 volte durante la Vuelta. Vale anche la pena sottolineare che non ci sono benefici prestazionali dall’usare un inalatore per l’asma. È semplicemente un trattamento medico.
Qualche settimana dopo mi è stato notificato che un controllo era più elevato degli altri, superando il limite consentito dal regolamento. Non si trattava di una violazione di doping né di un controllo positivo, piuttosto di quello che viene chiamato un presunto “controllo anomalo”. Che si suppone debba restare confidenziale. A qualsiasi atleta in queste circostanze viene data l’opportunità di spiegare come questo possa essere successo prima di essere giudicato. Ogni anno, altri atleti sono notificati per un controllo anomalo, si spiegano e vedono il caso chiudersi. La differenza nel mio caso è che questo processo confidenziale è stato reso pubblico.
Ovviamente, quando è successo era inevitabile che alcuni arrivassero presto ad un loro giudizio. È sempre difficile per persone che sanno di non aver fatto niente di male veder messa in discussione la propria integrità. Detto questo sono realista. Conosco la storia di questo sport, nel bene e nel male, e non sarò certo io a lamentarmi dei controlli.
La decisione dell’UCI di scagionarmi è arrivata dopo nove mesi di attenta analisi. Anche se ha preso molto più tempo di quello che idealmente tutti avremmo voluto, questo significa che i nostri scienziati e gli esperti di AMA e UCI hanno avuto modo di studiare tutto nei dettagli. Il tempo che è stato impiegato dovrebbe dare a tutti fiducia in quanto a fondo siano state fatte le cose.
Quindi cosa sappiamo dopo la decisione dell’AMA e UCI? Come prima e più importante cosa sappiamo che è possibile prendere la stessa dose di salbutamolo ogni giorno e avere risultati diversi. Non sembra esserci una connessione affidabile tra quello che inali e la quantità che produci. Sappiamo anche che un controllo può essere significativamente condizionato dalla disidratazione. Non ero due volte oltre il limite, come erroneamente è stato riportato. Piuttosto, ero sopra solo di meno del 20%, una volta che la disidratazione è stata calcolata.
È stato interessante sentire uno degli scienziati responsabili della creazione del regolamento AMA riguardo il salbutamolo esprimere questa settimana i suoi dubbi riguardo le false positività. Ci sono questioni che devono essere studiate con urgenza (e sono sicuro lo saranno) perché nessuno vuole che altri atleti puliti possano affrontare una situazione come questa. Accoglierò con piacere la pubblicazione dell’AMA degli studi scientifici ai quali si sono affidati per creare l’attuale modalità di controllo e quelli per scagionarmi. Sono sicuro che questo aiuterà tutti a capire la complessità del caso e i rischi di un falso positivo per un atleta che soffre di asma e usa il salbutamolo per gestire i suoi sintomi.
Quando ho detto sul podio dei Campi Elisi che non avrei mai disonorato la maglia gialla e che i miei risultati avrebbero superato la prova del tempo lo intendevo veramente. Non lo farò e i risultati resteranno. Amo questo sport. Sono appassionato del Tour. Vincere ogni corsa basandomi su una bugia sarebbe per me una personale sconfitta. Non permetterei mai che accadesse.
Come tutti sto contando le ore fino alla partenza del Tour. Il Grand Départ è uno dei miei giorni preferiti dell’anno. È il momento in cui tutta la Francia comincia a creare quella magia unica che è il Tour. E non vedo l’ora di poter correre di nuovo nella corsa più bella di fronte ai suoi tifosi più appassionati.
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